Pensando in una assemblea piccola e familiare ho scelto di parlare “a braccio” como direbbe Eugenio. È piu vivace, ma nel mio caso, parlando male la lingua. Scusatemi.
Un breve riferimento a la prima lettura: Parla di Gerusalemme, di Damasco, Cesarea, Giudea, Galilea, Samaria. Per noi che siamo in Terra Santa, sono piu que nomi geografici, sono immagini che abbiamo nella memoria, o luoghi vicinissimi che ci permettono entrare con piu facilità nel testo e assaporarlo.
In riferimento al vangelo e le metafore su la vite, il tralcio, il frutto, voglio condividere una metafora dal cosidetto “Jesus Trail”, il sentiero di Gesú, il cammino a piedi que parte di Nazareth fino a Cafàrnao.
Dopo la Golani Junction, il camino fino a la montagna di Hitin diventa molto, molto stretto, ma bellissimo: adesso tutto è verde intenso, con piante altissime in fiore, con il suo profumo. Ma, anche chi sono cardi altissimi! che disturbano il percorso perchè ti pungono, e si non stai attento ti lasciano la su marca.
Questo pezzo di cammino diventa una metafora de la nostra vita: stretta ma bella, fiorita, con profumo, ma con cardi che costantemente pungono e si non andiamo coperti, ti fanno male fino al punto di non lasciarti continuare il cammino.
Sono tanti i cardi personali, i cardi comunitari, i cardi ecclesiali, i cardi sociali che ci pungono e non ci lasciano godere la vita! Siamo cosi addolorati per la immediatezza che punge que dimentichiamo alzare gli occhi e assaporare le belle panoramiche che a volte chi da la vita.
Ma atenzione, i cardi non sono pericolosi! si possono tagliare e anche cuccinare. Ma sopratutto è essenziale la protezione de la fede. La fede in Gesù è un perfetto protettore de tutte le punture che ci da la vita.
Cap comentari:
Publica un comentari a l'entrada